Riassunto di "Le varianti trasparenti" di Elena Dagrada. L'autrice ripercorre la collaborazione, nata da una forte intesa sfociata in amore, tra Roberto Rossellini e Ingrid Bergman. Con sei pellicole insieme, i due hanno caratterizzato la stagione aurea del cinema italiano con film spesso rimaneggiati, tagliati e accolti con sospetto dalla critica italiana. Esaurito l'amore si esauriscono i film della coppia, ma restano nell'immaginario titoli come "La paura", "Viaggio in Italia" e "Giovanna d'arco al rogo", nei quali il personaggio della Bergman si è sempre distinto come l'elemento della diversità.
"Le varianti trasparenti". La Bergman e Rossellini
di Marco Vincenzo Valerio
Riassunto di "Le varianti trasparenti" di Elena Dagrada. L'autrice ripercorre la
collaborazione, nata da una forte intesa sfociata in amore, tra Roberto
Rossellini e Ingrid Bergman. Con sei pellicole insieme, i due hanno
caratterizzato la stagione aurea del cinema italiano con film spesso
rimaneggiati, tagliati e accolti con sospetto dalla critica italiana. Esaurito
l'amore si esauriscono i film della coppia, ma restano nell'immaginario titoli
come "La paura", "Viaggio in Italia" e "Giovanna d'arco al rogo", nei quali il
personaggio della Bergman si è sempre distinto come l'elemento della
diversità.
Università: Università degli Studi di Milano
Facoltà: Lettere e Filosofia
Esame: Filmologia
Titolo del libro: Le varianti trasparenti
Autore del libro: Elena Dagrada1. "Le varianti trasparenti". Ingrid Bergman e Rossellini
Film con Ingrid Bergman fortemente voluti da Rossellini: cinque lungometraggi e un cortometraggio frutto
di un sodalizio umano e professionale che conta anche un allestimento teatrale (Jeanne d’Arc au bucher) e
vari progetti abbozzati o mai conclusi. I film completati sono stati invece portati a termine in così tanti modi
da meritarsi l’appellativo di film plurali.
Questi film rappresentano un corpus denso e omogeneo. Sia sotto il profilo tematico – anche se la critica
italiana chiama i primi tre “trilogia della solitudine” o “spiritualista” – che dal punto di vista della forma, per
cui si rivela cruciale l’uso di Ingrid Bergman in funzione antidivistica.
Altre caratteristiche comuni: - di ognuno dei sei film esistono molte versioni; - di ogni titolo Rossellini
stesso ha girato una doppia versione (a volte addirittura gira due negativi) : una per il
mercato italiano e una internazionale, doppiata o post-sincronizzata in inglese; - sono tutti usciti negli anni
50; - sono andati contro le aspettative del pubblico e della critica; - sono stati oggetto di tentativi di
manipolazione; - sperimentazione nel linguaggio e nello stile: stile che è difficile da manipolare, e che
quindi vanifica le manipolazioni e rende le alterazioni trasparenti
Scelta delle versioni esaminate: non tutte quelle distribuite, né solo quelle messe a punto da Rossellini. Si
sono scelte tutte le versioni a cui Rossellini ha partecipato, o che contengono materiale da lui girato altrove
assente. Si è presa in considerazione l’area anglofona (comprendendo la Francia perché i film vengono
distribuiti anche in v.o. sottotitolata).
Marco Vincenzo Valerio Sezione Appunti
"Le varianti trasparenti". La Bergman e Rossellini 2. Film di Rossellini con Ingrid Bergman
Anche se Ingrid Bergman fa parte della vita di Rossellini, questo non impedisce al regista di realizzare
progetti che non la coinvolgono: Francesco giullare di Dio (solo inizialmente la Bergman avrebbe dovuto
interpretare Santa Chiara); L’invidia (per il film a episodi I sette peccati capitali); La macchina
ammazzacattivi; Dov’è la libertà; Otello, La gioconda, Monsignor Perrelli e La figlia di Jorio per il teatro;
Nappoli ‘43 (per il film Amori di mezzo secolo); supervisione di Rivalità e Orient Express.
Nulla lascia trasparire una progettualità, un disegno in cui collocare i film con la Bergman.
La critica italiana parla di “spiritualità” e “solitudine”, ma questi temi sono sempre presenti un po’ in tutto
Rossellini. Anche la “svolta” di cui si parla per dire che R. ha allargato la visione oltre la guerra e le
tematiche resistenziali, è una svolta iniziata prima dell’incontro con la Bergman.
Eppure i film bergmaniani appaiono diversi. In questi film non esiste solo la Bergman: è importante il
confronto (il contrasto) fra la Bergman e l’ambiente che la circonda. L’evidente diversità di Ingrid Bergman
non è dissimulata, ma accentuata. Da qui le scelte di stile e di regia più radicali: primi piani insistiti, stacchi
netti audaci, soggettive estreme, lunghe riprese continue (a volte pianisequenza) che accompagnano gli
spostamenti del corpo della Bergman nello spazio.
Con la Bergman Rossellini realizza l’ideale baziniano della legge dell’amalgama: che non vuol dire solo
usare insieme attori professionisti e non professionisti, ma vuol dire soprattutto uso dell’attore contro le
aspettative del pubblico, nel rifiuto dei ruoli che ne hanno ingabbiato l’immagine.
Stromboli è quasi un manifesto programmatico.
Notare che Ingrid Bergman anche a Hollywood era riuscita a diversificare le sue interpretazioni;
probabilmente l’operazione di Rossellini non sarebbe riuscita con altre dive con cui aveva flirtato
professionalmente prima di lei.
Marco Vincenzo Valerio Sezione Appunti
"Le varianti trasparenti". La Bergman e Rossellini 3. Bergman straniera nei film italiani
Il comune denominatore per le donne interpretate dalla Bergman nei film rosselliniani è l’esperienza
dell’emarginazione: lei interpreta sempre il ruolo di una straniera (anche in casa propria). Caratteristica
comune: lunghe riprese che accompagnano gli spostamenti della Bergman (che cammina sempre!); mettono
in evidenza anche l’ambiente e fanno risaltare l’alterità dell’attrice.
Sono queste riprese che spesso smascherano le varianti apocrife: sono infatti girate nel rifiuto del montaggio
classico, quindi impossibili da segmentare o montare diversamente; non ci sono dettagli o primi piani da
intercalare come inserto o controcampo, vanno eliminate completamente, o girate ex novo, o modificate con
stacchi incongruenti, visibili.
Uso modernissimo degli stacchi netti e delle soggettive; evoluzione verso la spoliazione e la semplificazione
del linguaggio: da Stromboli a La paura il numero delle inquadrature cala moltissimo, e appaiono
pianisequenza e composizioni in profondità di campo. In questa evoluzione una tappa molto importante è
costituta da Viaggio in Italia, indicato in Francia come una tappa essenziale per la nascita del cinema
moderno.
Marco Vincenzo Valerio Sezione Appunti
"Le varianti trasparenti". La Bergman e Rossellini 4. Critica verso collaborazione Rossellini e Bergman
Fortuna critica controversa e travagliata: specchio della parabola discendente nel rapporto tra Rossellini e la
stampa di settore negli anni dal ’48 al ’55. L’accusa generale è di abbandono dell’attualità e della realtà in
favore di uno sterile intimismo o spiritualismo. Da Germania anno zero si comincia a parlare di involuzione
e crisi. C’era inoltre l’accusa di
rovinare la carriera a Ingrid Bergman, oltreoceano accusata di aver tradito Hollywood.
Con Viaggio in Italia e La paura c’è chi esorta Rossellini a cambiare mestiere! Ma nel 1955 c’è anche la
celebre Difesa di Rossellini, scritta in forma di lettera da Guido Aristarco ad André Bazin, sancendo quindi
una “divisione di campo” fra detrattori e sostenitori di Rossellini: questi ultimi ribadiscono l’autenticità del
neorealismo rosselliniano, la continuità e la coerenza nel linguaggio, nello stile, nell’ispirazione, nella
tensione morale.
Non è corretto dire che la cattiva accoglienza della critica italiana sia dovuta al fatto che in Italia non
circolano le migliori versioni dei film; e non bisogna dimenticare che in Francia l’accoglienza entusiastica a
Rossellini è riservata da una minoranza ristretta di critici, quelli dei Cahiers, mentre la maggior parte della
critica francese osteggia Rossellini come quella italiana.
Sicuramente l’accanimento fu da noi maggiore, perché la nostra critica privilegiava l’analisi dei contenuti ed
era influenzata dal clima di scandalo che circondava l’unione Rossellini-Bergman, che portò (come anche
negli Usa) a stigmatizzare il comportamento privato dei due. Inoltre la nostra critica era più ideologizzata e
quindi sensibile ai temi affrontati in Stromboli ed Europa ’51.
Rossellini stesso in quegli anni sperimenta l’esclusione, e la Bergman nei film che interpreta sembra
incarnare una proiezione delle pressioni che Rossellini sente su di sé. Entrambi avevano conosciuto le glorie
internazionali ed entrambi ora si confrontavano con un contesto mutato e difficile. Insieme sperimentavano
l’abbandono del pubblico e l’ostracismo della critica.
Marco Vincenzo Valerio Sezione Appunti
"Le varianti trasparenti". La Bergman e Rossellini 5. "Stromboli" di Rossellini e varianti
Aneddoto della lettera della Bergman a Rossellini, con un anno di ritardo, in cui lei si propone per lavorare
con lui; lui lascia credere di averla ricevuta l’8 maggio, giorno del suo compleanno, e data di nascita che
attribuirà a Karin in Stromboli mescolanza tra vita artistica e professionale.
La frase “ti amo” citata veniva pronunciata in italiano dalla Bergman in Arch of Triumph (1948), ma
Rossellini non colse la citazione.
Maggio 1948: Rossellini spedisce alla Bergman la stesura del soggetto di un film da realizzare con lei. Inizia
uno scambio epistolare e intanto i due trovano modo di incontrarsi: a Londra, Parigi, Hollywood.
Gennaio 1949: Rossellini è a New York per ritirare il premio della critica a Paisà; poi va a Los Angeles da
Goldwin e Selznick.
2 febbraio 1949: la stampa annuncia che il prossimo film di Rossellini sarà con Inrgid Bergman e si
intitolerà After the Storm, e che le riprese avranno inizio a Stromboli. Sarà prodotto da Goldwyn. Poi non se
ne fa niente perché Rossellini si rifiuta di scrivere una vera sceneggiatura.
Allora Howard Hughes accetta di finanziare e distribuire il film con la RKO.
20 marzo 1949: la Bergman arriva in Italia. Vi rimarrà 8 anni.
10 aprile – 2 agosto: riprese a Stromboli (gli esterni a Farfa concludono le riprese il 22 agosto).
Clima difficile: - asperità del luogo; - scandalo in agguato; - contemporanee riprese di Volcano (di Renzo
Avanzo, Panaria Film, con Anna Magnani, in aperta concorrenza con Rossellini)
Versioni e varianti
Possibile che siano esistite altre versioni oltre alle 3 prese in considerazione: es. versione per la Spagna
(senza la scena a Farfa); versione europea della versione RKO.
Solo le tre versioni descritte di seguito sono portate a termine con la partecipazione diretta di Rossellini, o
senza la sua partecipazione e approvazione ma con materiale originale da lui girato.
Non esiste una versione che possa dirsi integrale, non esiste un Urtext. Inoltre nessuna versione può dirsi
originale perché tutte sono doppiate o post-sincronizzate.
Il film fu girato interamente due volte, sempre in inglese: questo perché Rossellini era tenuto a mandare un
negativo negli Usa per il montaggio, ma voleva fare in modo che anche la Berit possedesse un negativo
originale. Può darsi che Rossellini considerasse le riprese per la RKO come “prove girate”, perché sono di
qualità inferiore.
Marco Vincenzo Valerio Sezione Appunti
"Le varianti trasparenti". La Bergman e Rossellini 6. Versione RKO di "Stromboli" di Rossellini
Titolo: Stromboli
Lingua: doppiata e post-sincronizzata in inglese
Lunghezza: 82 minuti
Uscita: 15 febbraio 1950
Nelle intenzioni di Rossellini avrebbe dovuto essere da lui montata con Jolanda Benvenuti e spedita negli
Usa come final cut (Renzo Rossellini in America avrebbe dovuto vigilare). Di fatto Hughes diede al
montatore Roland Gross il compito di metterci mano, e poi dopo una proiezione per addetti ai lavori che
reagirono negativamente decise di far montare nuovamente il film da Alfred Werker.
Voce narrante: snatura il film introducendo ed esplicitando la trama, e uniformando lo stile a quello
hollywoodiano. Modificati notevolmente inizio e finale.
Inizio: breve presentazione di Stromboli e dei suoi abitanti. 12 inquadrature, 7 che rappresentano il
paesaggio (prelevate da sequenze successive) + 5 che si trovano solo qui (pescatori + vulcano minaccioso).
Finale: eliminate le invocazioni di Karin a Dio, mentre la voce narrante suggerisce il ritorno di Karin al
villaggio. 3 inquadrature assenti nelle altre versioni: lei che si pulisce il viso con un fazzoletto, lei che
discende il monte, PP del suo volto sorridente. Inquadratura del villaggio alterata da un falso carrello in
truka.
Altre inquadrature aggiunte: - 3 lunghe inq. nel cimitero dell’isola; - primo incontro tra Karin e Cola; - inizio
dei due colloqui tra Karin e il parroco; - Karin che osserva il bimbo che ha in grembo nella notte
dell’eruzione.
Alterazioni del montaggio sono riscontrabili quasi ovunque, così come cambiamenti del dialogo, doppiato
diversamente. Tagli: pesanti. Quasi ogni scena è stata accorciata per sveltire il ritmo e eliminare i tempi
morti: - eliminata l’attesa sotto il sole prima della sequenza della tonnara; - rimosso il vagabondare di Karin
per le stradine del villaggio; - sequenza al consolato argentino; - varie
Marco Vincenzo Valerio Sezione Appunti
"Le varianti trasparenti". La Bergman e Rossellini